
Achille Lauro a Sanremo 2020 tra musica, show e Gucci style
Mentre si attende con ansia l’inizio della serata finale di Sanremo 2020, davanti a noi ci sono già vincitori e vinti. Siccome non è carino parlare di quest’ultimi, vogliamo citare il nome di un cantante che ha sicuramente scritto la storia del Festival. E’ Achille Lauro.
Sanremo 2020 è, e forse sempre sarà, una di quelle kermesse che divide letteralmente il pubblico italiano. Da un lato ci sono i cosiddetti “negativisti”, quelli che “Io non lo guardo, che orrore” e poi sanno a memoria la scaletta del Festival, il nome delle canzoni e i cantanti in gara. Dall’altra parte ci sono quelli che “Ok, guardo il Festival, mi piace ma si può dare di più”. Sfortunatamente, quest’anno, in mezzo a questo mix di idee e opinioni non c’è un Mahmood capace di proporre una canzone che metta d’accordo tutti (tranne alcuni politici, ma questa è un’altra storia). Ma c’è ben altro!
Gli omaggi di Achille Lauro sul palco di Sanremo
Fortunatamente c’è un ragazzo, un uomo che è capace di fare la differenza, perché non è solo un cantante ma un performer, un intrattenitore di quelli che definire geniali sarebbe poco! Achille, nato Lauro de Marinis, e il suo fidato braccio destro Boss Doms (Edoardo Manozzi) non si faranno dimenticare. Anzi, loro hanno già vinto questa edizione numero 70 perché hanno lasciato il segno proprio come fecero a Pechino Express.
La prima sera si è presentato con un lussuoso mantello nero e oro, che ha tolto per lasciare spazio a una tutina color pelle ricoperta di brillanti. A realizzare questo (e molti altri) look per lui è Gucci, che ha aiutato il cantante a citare una scena attribuita a Giotto, per raccontare una delle storie di San Francesco. Si è così spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale.
Da Ziggy Stardust alla Marchesa Luisa Casati Stampa
La sera dei duetti ha voluto dare una stoccata a tutti quelli che “Fa cose già viste, vuole imitare David Bowie”. A sì? E allora lui si è presentato sul palco vestendo i panni di Ziggy Stardust, per duettare con Annalisa sulle note di “Gli uomini non cambiano”. Libero, artisticamente e personalmente, espressivo e ribelle. Achille ha mostrato l’essenza di “una mascolinità non tossica”, come spiegato da lui stesso.
Ma il grande graffio di Achille Lauro è arrivato nella serata di venerdì. Per l’occasione, grazie ad Alessandro Michele (direttore creativo di Gucci), si è trasformato nella Marchesa Luisa Casati Stampa. Il punto di forza del suo outfit? Un copricapo di piume, arricchito da inserti in cristallo. Chi lo amava, ora lo osanna come merita davvero. Restano però i fischi ricevuti su quel palco, da parte di tutti coloro che in lui vedono provocazione, e lo etichettano come il male assoluto che vuole diventare simbolo del malcostume. Ma quei fischi non fanno male, perché come canta lui “se ne frega”!
Genio ribelle e showman
Che piaccia o non piaccia, Sanremo 2020 deve molto ad Achille Lauro che ha portato in gara molto più di una canzone leader delle classifiche musicali. Ha anche restituito stile, quel senso di sorprendente imprevedibilità e quel sorrisino beffardo che è pronto a lottare contro tutto, soprattutto contro le etichette. Lauro ha conquistato anche Fiorello, che tutte le sere, dopo la sua esibizione, è salito sul palco per farsi fotografare insieme a lui.
Da “Rolls Royce” alla sua “Me ne frego” di quest’anno di strada ne ha fatta tanta, e pensare che è trascorso un solo anno. Quello che resta è un personaggio che sa darsi, che sa fare spettacolo e sa sfidare i bigottismi tipici della “vecchia” Rai. E fortunatamente per tutti lo fa con quel delizioso sorrisetto stampato sul volto.
Resta solo da capire che cosa regalerà per la serata finale del Festival.